L'orientamento professionale Post Covid
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Strumenti e competenze per l’orientamento lavorativo post covid
Le attività di orientamento quali career day, piuttosto che le giornate universitarie volte alla
presentazione degli indirizzi di studio, dalla pandemia ad oggi hanno subito un duro contraccolpo, il
digital ha salvato molte giornate ad es indirizzate ai neodiplomati.
La permanenza nel mercato del lavoro, nei prossimi mesi sarà legate ai nuovi strumenti e
metodologie, gli enti istituzionali devono proattivarsi affinché muti il paradigma, ossia dal mondo
offline al web digital.
In questi mesi dire la parola videopresentazioni, si è introdotta come nuovo strumento di
orientamento, se prima ci si limitava al classico bilancio di competenze, oggi non basta.
Gli strumenti per l’attività di orientamento
Il digital guida oggi in parte l’attività di orientamento
Quali sono gli strumenti? - Colloquio individuale: con tale termine si intende un incontro all’interno di un setting stabilito
( anche una stanza di Zoom), finalizzato alla conoscenza di entrambi gli attori coinvolti (persona e
professionista dell’orientamento). La comunicazione all’interno del colloquio assume una
fondamentale importanza, la quale è influenzata dalla motivazione stessa per cui si arriva a tale
incontro, il comportamento assunto. La fiducia è il primo elemento che deve essere attivato affinché
si arrivi alla fluidità della linea comunicativa
La conoscenza fa riferimento alle competenze, capacità ed all’excursus professionale del candidato.
Il bilancio di competenze si inquadra in tutto ciò come protagonista per far conoscere la vita
professionale del candidato.
Il colloquio di orientamento si compone di varie fasi: 1. Colloquio conoscitivo: Si ha il primo incontro con l’utente, l’analisi del problema e le soluzioni
proposte sono gli obiettivi da raggiungere. Per far ciò, si valutano i contenuti del problema,
l’ambiente sociale di appartenenza, la valutazione del soggetto alle varie esperienze lavorative
accumulate; 2. Colloquio diagnostico: Permette di conoscere il soggetto dal punto di vista cognitivo, affettivo e
relazionale;
3. Colloquio progettuale: In questa fase si raccolgono gli elementi emersi precedentemente, base di
partenza per il progetto orientativo. Il consulente assieme al soggetto riflette sui seguenti aspetti
- Informazioni emerse;
- Discutere di eventuali soluzioni;
- Elaborazione progetto individuale.
Le fasi iniziali possono essere arricchiti da un business plan, composto da vantaggi e svantaggi per
ognuna delle problematiche emerse.
L’età del soggetto consente al consulente di adattare il tipo di
comunicazione da adottare lungo tutto il processo, ad es il colloquio di orientamento con un
soggetto neo diplomato aiuta la persona a conoscersi, in questo caso l’atteggiamento di apertura
mentale, disponibilità aiutano quest’ultimo nel suo percorso intrapreso.
Con gli adulti la comunicazione deve scontrarsi con il livello culturale, la resistenza all'apertura
mentale, difatti permette all'operatore di muoversi a seconda di chi si ha davanti.
- Consulenza attiva: questo tipo di strumento viene usato all'interno delle agenzie del lavoro
piuttosto che nei centri per l’impiego. Il soggetto viene guidato su cosa è presente nel mercato del
lavoro, ma affinché compia questo percorso è necessario una “valigia degli strumenti”, composta da
CV, lettera di presentazione, formazione ai social network (personal branding), formazione al
mondo web affinché conosca in canali entro cui cercare lavoro
Il CV in alcuni paesi Europei è stato via via sostituito dalla video presentazione, da cui emergono
alcuni elementi tra cui la motivazione e la comunicazione adottata, oltre che agli obiettivi;
- Analisi delle skills: Questo strumento è utile sia per gli individui in cerca di occupazione, che per
quelli che desiderano cambiare. Si parte dalle esperienze formative e professionali affinché il
soggetto conosce le capacità possedute e le lacune da colmare. I soggetti “contaminati” ossia gli
individui che hanno appreso diverse skills sia sul lavoro che nel campo personale hanno il giusto
atteggiamento per affrontare questa fase;
Le competenze per l’attività di orientamento
Competenza è una parola fondamentale che include il sapere, saper fare, saper esserci ossia le
conoscenze apprese in ambito formativo e le competenze applicate sul lavoro. Negli ultimi anni il
mercato del lavoro in alcuni settori ha registrato un aumento di offerta lavoro, ma al contrario scarsa
domanda, questo lo ravvisiamo in ambito IT e digital.
L’attività di orientamento al mondo del
lavoro richiede le competenze digital, basti pensare ad attività come inserire dei dati in excel,
piuttosto che l’uso di Zoom.
Il mercato del lavoro in continua evoluzione richiede tali competenze,
per evitare che si resti fuori dal mondo lavorativo, gli enti istituzionali devono attuare un cambio di
paradigma, dai corsi formativi di cui negli anni scorsi hanno prodotto vari attestati ad una
formazione improntata al digital.
Conclusioni
Gli strumenti usati negli anni scorsi vanno ripensati, abbiamo visto come attività consulenziali
possono anche svolgersi su piattaforme online (Zoom, Skype). Occorre mentalizzare il
cambiamento in atto e muoversi attraverso il digital per attività orientative mirate per le professioni
che il tech sta creando
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