Intelligenza emotiva e proattività, la ricetta del candidato ideale
Intelligenza emotiva e proattività, la ricetta del candidato ideale
Quante sono importanti l’intelligenza emotiva e la proattività per le imprese?
Il candidato deve aver una visione imprenditoriale anche quando è un
dipendente?
In tempi di magra, causa lockdown le aziende si orientano sempre più per la valorizzazione dei
talenti ed hanno bisogno non di semplici candidati ma di soggetti proattivi.
Se fino a pochi mesi addietro, il candidato ideale era in possesso di competenze tecniche, esperienza
maturata nel ruolo e un livello relazionale medio – elevato, oggi lo scenario si è ribaltato, spirito di
iniziativa, intraprendenza assieme ad una gestione delle proprie ed altrui emozioni costituisce la
ricetta del candidato ideale per un determinato impiego.
Dunque il livello di Q.I, non basta per intraprendere una carriera professionale, ad un intelligenza
cognitiva si aggiunge quella emotiva
Una recente ricerca durante il lockdown, compiuta in alcune PMI Italiane rivela che molti candidati
eccellono più nelle competenze tecniche e meno in quelle emotive
Componenti come consapevolezza di sé, padronanza e motivazione costituiscono le competenze
chiave per eccellere in contesti di lavoro diversi.
L’Intelligenza emotiva: definizione generale
Il mondo del lavoro sta mutando, questo è sotto l’occhio di tutti: quando si tratta di assumere un
candidato o riconfermarne la sua permanenza si prendono in considerazione aspetti come il modo di
comportarsi in azienda e di trattare con gli altri.
Soft skills come iniziativa, empatia, capacità di
adattarsi ed essere persuasivi sono qualità che permettono al candidato di eccellere.
Le dimensioni sopra elencare, sono componenti dell’intelligenza emotiva, coniata dallo psicologo
Daniel Goleman.
Con l’espressione “Intelligenza Emotiva”, si intende la capacità di riconoscere i nostri sentimenti e
quelli degli altri, di motivare noi stessi, e di gestire positivamente le emozioni, tanto interiormente,
quanto nelle nostre relazioni.
Tale tipologia intellettiva, non si apprende sui libri di scuola, ma nel corso delle esperienze
professionali, ed occasioni di volontariato, hobby.
Fra i sostenitori troviamo Howard Gardner, psicologo di Harward che propose il modello delle
“intelligenze multiple”, diverse tipologie di intelligenza tra cui la conoscenza del proprio centro
emotivo.
L’intelligenza emotiva si compone di 5 componenti fondamentali:
1. Consapevolezza di sé: La conoscenza dei propri sentimenti che ne guidano nelle scelte i processi
decisionali. Questa conoscenza passa dalla fiducia in sé stessi, acquisita dall'infanzia nel corso della
strutturazione della personalità;
2. Padronanza di sé: Richiede la gestione dei sentimenti negativi e la dominazione degli impulsi.
Al suo interno si declina nella flessibilità della gestione del cambiamento, rispondere agli stimoli e
l’apertura mentale verso idee, approcci ed informazioni nuove. In azienda gestire le emozioni in
modo che non interferiscono con i compiti ed il ruolo è fondamentale. Le emozioni sia positive che
negative riguardano tutti, pertanto occorre essere coscienziosi per sapersi riprendere dalla
sofferenza emotiva;
3. Motivazione: Annessa al concetto di emozione, permette di perseguire i nostri obiettivi.
Tre componenti motivazionali distinguono tra i candidati, quelli in grado di eccellere:
Spinta alla realizzazione, ossia l’impulso a migliorasi o eccellere;
Impegno, inteso come essere imprenditore di sé stesso per arrivare all'agognata fiducia da parte
dell’azienda;
Iniziativa ed intraprendenza: Fa riferimento alla capacità dell’individuo di portatore di soluzioni in
azienda.
4. Empatia: Recepire gli stati emotivi delle persone è fondamentale sopratutto nei contesti di
lavoro, sopratutto tra colleghi. Pertanto il cuore di tale skills, risiede nel percepire quello che gli
altri provano, senza necessità di esprimerlo verbalmente.
Empatia è uguale a sensibilità umana,
ostacolo a ciò, è costituito dagli stereotipi in cui negli ambienti di lavoro bisogna solo produrre
come automi.
Una persona empatica, riesce a comprendere i problemi e le preoccupazioni non verbalizzati.
Con questa competenza si è in grado di mostrare sensibilità e comprendere le prospettive diverse
dalla propria, aiutare gli altri basandosi sulla piena comprensione dei loro sentimenti;
5. Abilità Sociali: Le emozioni acquisiscono un ruolo fondamentale nelle relazioni che pertanto
devono essere gestite all'interno del campo comunicativo, ma sopratutto quando ci si interfaccia
con gli altri. Ascolto attivo e compenetrazione empatica, è la corretta chiave che permette di
potenziare le relazioni sociali.
Lo spirito di iniziativa e l’intraprendenza tra tutte questi componenti elencate permette di
distinguere il “candidato viola” da tutti gli altri.
Il dipendente risolutore di problemi
Quando si parla di proattività si fa riferimento a persone che vedono l’azienda come propria,
l’iniziativa imprenditoriale permette la crescita sia professionale che dal puro lato economico.
La Vision Italiana delle imprese da parte dei candidati rimane legata al posto fisso, con un orario di
lavoro prestabilito, senza iniziativa di autonomia, decade al contrario quando si è davanti a job con
una componente economica variabile, legata ai risultati.
I datori di lavoro si aspettano oggi candidati in grado di portare soluzioni, capacità di orientare la
cultura aziendale verso una crescita del “core business”.
Intelligenza emotiva e proattività, la ricetta per il candidato ideale
Pertanto la comprensione e la gestione delle emozioni, mindset flessibile, adattamento al
cambiamento, impegno e tenacia autonoma costituiscono la ricetta del candidato ideale
Come scovarli?
Personalmente nel mio lavoro quotidiano di Recruiter, incontrando molti candidati cerco di capire
con domande di approfondimento, come hanno gestito ed assimilato il lavoro da remoto piuttosto
che il rapporto con lo stesso titolare o i colleghi o ancora se nel corso della loro permanenza in
azienda hanno portato soluzioni per il business
“
Come sviluppare proattività, intelligenza emotiva, autonomia, fiducia”?
Cambiando il mindset
Aspetto le vostre domande al mio indirizzo: signorello.antonio@gmail.com
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